Il marketing della sicurezza L'intervento di Carlo Alberto Romano
Un nuovo contributo di Carlo Alberto Romano, che da giugno ha iniziato a collaborare con la nostra newsletter. Docente di Criminologia all’università degli Studi di Brescia dove è anche prorettore all’Impegno sociale per il territorio, Carlo Alberto Romano è anche presidente dell’associazione di volontariato Carcere e Territorio.
Il tema della sicurezza ciclicamente ricorre nelle riflessioni politiche e investe, talvolta anche con molta aggressività, il conseguente dibattito, che invece dovrebbe svilupparsi con pacatezza e lucidità, possibilmente a partire da una analisi scientificamente orientata.
Nei giorni scorsi su un paio di quotidiani locali è apparsa la notizia, frutto di una asserita ricerca, svolta da un osservatorio riconducibile a una compagnia di assicurazioni, in base alla quale un bresciano su due “non si sente sicuro” a causa dei troppi furti in abitazione.
Al di là dell’assenza di ogni opportuna informazione di tipo metodologico sulla formazione del campione, sulle modalità di raccolta dati e sui criteri di elaborazione, ciò che, a mio parere, appare piuttosto sconcertante è la conclusione cui perviene il lavoro svolto dall’osservatorio, vale a dire che per mitigare il senso di insicurezza, gli intervistati ritengono una ottima soluzione stipulare idonee coperture assicurative. Il che potrebbe anche essere vero, se non fosse che a dirlo sono gli stessi che tali polizze propongono e vendono. C’è di che farsi venire qualche perplessità.
Proseguendo sul tema della sicurezza orientata alla convenienza, qualche tempo fa mi è capitato di trovare nella cassetta della posta questa locandina.
Si tratta di una comunicazione pubblicitaria in cui si dichiara, con invidiabile convinzione, il dato inquietante di un furto in abitazione ogni tre minuti, e poiché l’impresa che si autopromuove come antidoto al problema è bresciana, il lettore tende ad arguire che tale dato si riferisca al nostro territorio, dando per buona questa statistica -diciamo artigianale- e così contribuendo a perpetrare la disinformazione che crea insicurezza.
Mi sono preso la briga di confutare scientificamente l’affermazione.
In Provincia di Brescia, fonte MINISTERO DELL’INTERNO elaborata dal Sole 24 ore, nel 2022, dato più recente di cui disponiamo, sono state presentate 3.164 denunce per furto in abitazione.
Dividendo il numero delle denunce per il numero dei giorni compresi in un anno (3164:365) otteniamo il dato di 8,66 denunce al giorno. Dividendo ulteriormente il numero dei minuti in una giornata (60 x 24 = 1440) per il numero delle denunce (8,66) otteniamo che nella provincia di Brescia si presenta una denuncia per furto in appartamento ogni 166,28 minuti, che significa una denuncia ogni poco meno di tre ore..
Parliamo di numero complessivo di denunce in Provincia, un territorio molto vasto e popoloso, come è noto, comprendente anche valori (molto elevati) relativi a comuni con forti presenze di immobili a uso turistico.
Infatti se ci focalizziamo sul solo dato della città di Brescia, il valore delle denunce nel 2021 risulta pari a 499 (nel 2012 erano 868) il che significa, impostando gli stessi calcoli, 1,37 denunce al giorno e conseguentemente una denuncia ogni 1051 minuti, che corrisponde a una denuncia ogni 17 ore e mezza.
Il dato non sarà del tutto rassicurante, ma non ha nulla a che vedere con l’idea spaventosa di un furto ogni 3 minuti.
Qualcuno dirà che io parlo di denunce, la locandina si riferisce invece ai furti, includendo quindi i furti non denunciati. Vero, esiste il problema del numero oscuro, cioè il valore differenziale fra il numero di reati commessi e quelli denunciati, ma poiché trattasi di valore sconosciuto non può essere quantificato per definizione. In criminologia tentiamo di colmare questo vuoto con degli strumenti appositi, le inchieste confidenziali, ma trattasi di indagini lunghe, impegnative e costose. Certo di non facile accesso per i non esperti di ricerca.
Ora, è vero che si può vivere anche senza controllare le affermazioni delle pubblicità, ma il tema della sicurezza diviene troppo frequentemente motivo di scontro, talvolta asperrimo, per non essere infastiditi da questi palesi tentativi di usare la sicurezza a fini commerciali.
A proposito, il terzo valore dimensionale della criminalità, dopo quella conosciuta, quella effettiva, è quella percepita…e mi pare che in questi giorni, nel nostro territorio, proprio sul tema dei furti in abitazione vi siano toni molto accesi.
Proviamo dunque a leggere i dati delle denunce, che pur nella loro parzialità, per il citato problema del numero oscuro, dicono molto sull’andamento del fenomeno nel tempo.
Negli ultimi anni, attingendo alla summenzionata fonte, desumiamo che i valori delle denunce per furti in abitazione in Provincia di Brescia sono stati, 4336 nel 2018, 4993 nel 2019, 4091 nel 2020, 2441 nel 2021 e 3164 nel 2022: non proprio una crescita preoccupante né tantomeno costante.
Un trend che sembra scontrarsi con la pubblicità di una nota ditta produttrice di antifurto, il cui spot televisivo presenta una famiglia che trova serenità, nella propria nuova abitazione, solo dopo aver montato un sistema di controllo visivo, stupendosi che i vicini non lo abbiano ancora fatto!
Un utile contributo alla sicurezza possiamo davvero offrirlo tutti: quando siamo vittime di un delitto, quale esso sia, denunciamolo! Non so se farà vendere più sbarre, ma certamente aiuterà gli studiosi, quelli veri, a fare meglio il proprio lavoro….
Carlo Alberto Romano
.
Brescia, 25 agosto 2023